1 maggio 2009

A cavallo

Sento Francesco per telefono: lui e Claudia hanno pensato di fare una sorpresa ad Enrico: passeggiata a cavallo. Ne sarà contento?  Si è sempre dato arie da cavaliere, non  potrebbe rifiutarsi nemmeno se volesse! da anni mi parla della sua destrezza da autodidatta. Sarà…. ma l’unica volta che l’ho visto in groppa ad un equino ha perso le briglie ed è tornato a destinazione giusto perché l’arguto cavallino, abituato a scarrozzare turisti dalla mattina alla sera, conosceva a memoria la strada. In quell’occasione si è lamentato molto:  insinuava che gli avessero volutamente appioppato il cavallo più lento, più basso e più spelacchiato. Ma cosa pretendeva? un destriero scalpitante? un selvaggio da domare?  chissà dove sarebbe andato a finire senza briglie e con un paio di ciabatte da spiaggia ai piedi se avesse avuto sotto il nobile fondoschiena un “vero” cavallo!

In ogni modo…

Arriviamo al maneggio ed Enrico si accende di felicità appena sente dire che sono stati prenotati due cavalli e uno è per lui. Naturalmente continua a sostenere di essere abbastanza esperto. Ma appena la ragazza del maneggio gli chiede quale sia il suo grado d’esperienza è costretto ad ammettere miseramente: principiante!

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Durante l’attesa  Francesco inizia a preoccuparsi.  Il linguaggio del corpo lo tradisce: Notate i movimenti delle mani:   “se m’azzoppi il cavallo ti tiro un malrovescio!” :-)

Poverino, ha  ragione! Si è assunto ogni responsabilità e se Enrico ha la possibilità di fare una bella passeggiata è grazie alla sconfinata (e malriposta?) fiducia che i gestori del maneggio hanno in Francesco!

a Il cavallo è pronto: E’ bello, alto e slanciato (Enrico, sicuramente,  temeva un altro ronzino) ma, a dispetto dell’apparenza altera, è un patatone tranquillissimo, di quelli che non si scompongono venisse giù il modo.

Probabilmente è stato narcotizzato per l’evenienza :-)

 

 

 

 

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Inizia l’avventura! Prima qualche dritta:

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E ora sù… op op op

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Enrico sale in groppa con ineccepibile… eleganza! :-)

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Prime lezioni:  queste si chiamano briglie, poi c’è la sella, le staffe…

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Un po’ di riscaldamento….

Francesco sorride sollevato: al secondo giro Enrico è ancora in sella.

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E allora proviamo ad uscire dal maneggio

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Eccoli di ritorno dalla lunga passeggiata.

Enrico è ancora integro. Sembra anche leggermente più sciolto.  Da notare, però, la posizione del busto: in curva piega come se fosse in moto (il primo amore non si scorda mai!)

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Altra curva con piegamento, testa e capelli inclusi

Francesco lo sorveglia con la coda dell’occhio. Fa bene a non perderlo di vista, chi ci dice che il cavallo, approfittando dell’insicurezza del cavaliere, non decida di fare un giro per conto suo?  Chi c’è c’è.

 

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E invece….tutto bene quel che finisce bene…  al tramonto i due eroi rientrano indenni

( o quasi…)

 TRAMONTO

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Francesco saluta soddisfatto. Il suo allievo, però, ha perso i connotati umani: la schiena è irrimediabilmente deformata! Sembra Quasimodo, il gobbo di Notre dame (o il meno nobile “gobbo di Monterchi”).

Ma non finisce qui…

A distanza di 4 giorni ancora si muove a scatti come Robocop,scricchiola, si lega le scarpe con l’aiuto di uno scalino, e ha scoperto di avere muscoli nei luoghi più impensati (Cose che voi umani non potete nemmeno immaginare…).

Nonostante  ciò è prontissimo per nuove avventure…Magari sogna già i campionati ad ostacoli così come, la prima volta che prese la racchetta da tennis in mano, non escluse una prossima capatina a Wimbledon o al Roland Garros…

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