"I vecchi sono bambini per la seconda volta."
Aristofane, Le nuvole
I cani maltrattati, trascurati, non sanno giocare. Quasi mai. Una delle gioie più grandi, quando ne adotti uno, è constatare che ha recuperato anche questa dimensione. Chi se ne importa dei fiumi di saliva sparsi nel tappeto buono mentre addenta e “brancica” il suo pollo?
Certo, Brando – da quando ha scoperto quanto sia divertente trastullarsi con palle e oggetti vari, è diventato un po’ possessivo. Un pochino troppo. Non con noi umani, però. In virtù di un grande rispetto ci permette di allungare le mani, di levargli il gioco e appena sente l’ordine “lascia” lo posa immediatamente, seppure a malincuore. Con gli altri cani, però non funziona così. Difenderebbe il suo pollo fino alla morte. I comportamentalisti ci insegnano che spesso le tensioni nel branco si sviluppano per motivi competitivi: la gestione delle risorse ( per lo più cibo, giochi, coccole ) è un punto caldo. Così facciamo attenzione e cerchiamo di non lasciare in giro giochi allettanti.
“Enrico, dov’è il pollo????? e il riccio???? cerchiamoli prima che li trovino” “tranquilla, l’ho messo in cima alla libreria”… In casa nostra i giochi dei cani sono un grande argomento di conversazione, a volte motivo di discussione. “pensavo che l’avessi tolto te” “ma devo pensare a tutto io?” ecc ecc :-)
Per fortuna Brando ha capito che il cerchio azzurro è di proprietà esclusiva della Luna e non ha mai cercato di rubarglielo. Così questo è l’unico oggetto che si può lasciare in giro senza problemi.
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