Non aprirò
più una porta di scatto:
potrebbe esserci un esserino
seduto dall’altra parte.
Non chiuderò più un cassetto
con un colpo secco di ginocchio:
le manine si insinuano dappertutto.
Farò ogni gesto lentamente,
con delicatezza.
Non dormirò più come un sasso:
sarò all’erta al minimo respiro.
Non poserò più
la tazza del tè bollente
sul bordo del tavolo.
Non dirò più
con la superba sicurezza
di una volta:
“Il tal giorno farò la tal cosa”.
Ma applicherò dei “forse”
alle ali dei miei progetti.
G. Duhamel